Studio Brigante

Consulenza del lavoro - Amministrazione del personale

Part-time agevolato

2016-04-17

 

Nei giorni scorsi è stato firmato il decreto, già previsto nella Legge di Stabilità, che prevede il c.d. “part-time agevolato”.

La platea coinvolta riguarda coloro che, con almeno 20 anni di anzianità contributiva e che matureranno il requisito anagrafico per il pensionamento entro il 31.12.2018, potranno concordare con il proprio datore di lavoro una riduzione d’orario tra il 40 e il 60% senza alcuna penalizzazione sotto il profilo dell’anzianità contributiva.

Come funziona?

In accordo con il datore di lavoro, chi vorrà utilizzare questo strumento, verificato presso l’Inps, attraverso apposita certificazione, il raggiungimento della maturazione della pensione entro il 31.1.2018, potrà stipulare con l’azienda un contratto di lavoro a tempo parziale agevolato, la cui durata sarà commisurata sino alla data di accesso alla pensione.

Stipulato il contratto, la DTL rilascerà, entro cinque giorni, un nulla-osta, cui – entro la stessa data – farà seguito l’autorizzazione conclusiva da parte dell’Inps.

La riduzione dello stipendio sarà integrata al lavoratore, con totale esenzione da contributi e tributi, con l’ammontare dei contributi dovuti a carico azienda riferiti al corrispettivo per il numero delle ore non lavorate. Al pari, lo Stato riconoscerà al lavoratore la contribuzione figurativa per le ore non lavorate.

Il provvedimento mira ad incrementare l’avviamento di giovani lavoratori, così come già tentato nel 2013 attraverso la “staffetta generazionale”. Peccato che quel provvedimento fallì miseramente e fu accantonato nel giro di pochi mesi e, a nostro avviso, riteniamo che il part-time agevolato avrà la stessa sorte.

Cosa non funziona

Il ministero del lavoro si muove a tentativi, soprattutto perché le risorse finanziarie sono insufficienti, i recenti dati sull’occupazione non sono certo incoraggianti (incremento della disoccupazione) e per questo si cercano nuovi strumenti per il suo rilancio.

L’esenzione contributiva su nuove assunzioni a tempo indeterminato offerta dal Jobs Act è stata una buona opportunità di rilancio occupazionale, ma l’estinzione dei co.co.pro. ha generato una voragine nelle casse dell’Inps (di cui poco si parla), per effetto di centinaia di migliaia di contribuenti che non hanno trovato alcuna ricollocazione.

Un avvertimento ai candidati al part-time agevolato: per l’anno 2016 sono stati stanziati quale contribuzione figurativa compensativa della riduzione d’orario 60 milioni di euro, 120 milioni per il 2017 e 60 milioni per il 2018. Ciò lascia intendere che, come per il passato, non tutti gli interessati potranno beneficiarne e, probabilmente, ci ritroveremo con un nuovo click-day. Affrettarsi!

 

 

 

 


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