Studio Brigante

Consulenza del lavoro - Amministrazione del personale

Montagne russe

2018-10-11

 

 

In sella alle montagne russe

Si, questa è la sensazione! C’è chi prova grande entusiasmo, chi chiude gli occhi per paura e chi trattiene nausea e sgomento.

Io sono tra questi ultimi, dopo aver approfondito i recenti provvedimenti in materia di lavoro.

Il decreto dignità, nella parte riservata alle nuove limitazioni dei contratti a termine (riduzione della durata e obbligo causali), non agevola certo le imprese e soprattutto i lavoratori, che con buona probabilità subiranno un prossimo tournover, generato dai nuovi obblighi normativi.

Le causali previste dalla Legge 96/2018 sono troppo limitative e porteranno le imprese a chiudere i contratti a termine al dodicesimo mese, per i timori di possibili contenziosi.

A dare un altro scossone alle aziende ci ha pensato di recente la Consulta, che ha abrogato alcune norme del Jobs Act in materia di risarcimenti per licenziamenti illeciti su contratti a tutele crescenti: di fatto, oltre all’innalzamento delle mensilità minime e massime di risarcimento, ha previsto l’assoluta discrezionalità di valutazione del giudice sulla misura risarcitoria.

Me lo sarei aspettato da un potere forte, quale quello della magistratura, che non accetta di svolgere un ruolo di esecutore di norme, ma pretende di essere assoluto protagonista delle sentenze; pertanto, potremo leggere che un dipendente licenziato in modo illecito con anzianità di due anni potrà ricevere da giudice un risarcimento di ben 36 mensilità!

E sempre per parlare di lavoro, cosa dire del reddito di cittadinanza? Puro assistenzialismo, magica soluzione per invitare chi non ha voglia di lavorare a garantirsi uno stipendio che integri magari un lavoro nero!

A sorveglianza dei furbetti dovrebbero pensarci i Centri Impiego, che sino ad oggi non hanno mai dato sviluppo all’occupazione e che per il futuro saranno un puro inutile costo per i cittadini. Non si ha consapevolezza che ormai la domanda e l’offerta di lavoro viaggia sul web, con ampia possibilità di consultazione per le aziende delle informazioni e valutazione di possibili candidature.

Riorganizzare i Centri Impiego implicherà un costo che il nostro paese potrebbe risparmiare, compreso l’incremento del costo del personale che vi troverà rifugio.


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